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La nostra storia

Vieni a scoprire la storia della nostra cantina

1805

Nel 1805 Ferdinando Marescalchi, ministro degli esteri del Regno d’Italia, riceve per la seconda volta Napoleone a Bologna, ormai non più Generale ma Imperatore, e per l’occasione abbellisce i suoi Palazzi con quadri di Guido Reni, dei Carracci e del Guercino e ornandoli di mobili di gran pregio, ammirati dallo stesso Stendhal.

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1874

Antonio Marescalchi avvia la ristrutturazione della tenuta di Tizzano costruendo un lungo portico di tipica struttura bolognese per unire la residenza ai rustici, una cantina sotterranea per la conservazione e l’invecchiamento dei vini ed una serie di corti coloniche ad uso dei mezzadri per meglio sviluppare l’attività agricola ed in particolare la viticoltura, facendo tesoro di studi ed esperienze francesi.

1920

Ad Antonio Marescalchi, ultimo discendente maschio della famiglia, succede nella proprietà l’unica figlia Matilde, che sposa il Conte Guido Carlo Visconti di Modrone, Senatore del Regno. La vita a Tizzano fra le due guerre mondiali è legata alla figura dei suoi proprietari, che vi abitano a lungo ricevendo ospiti illustri e uomini di cultura in un’atmosfera riservata e familiare. Con la guerra e la occupazione tedesca, Tizzano è requisita dal comando germanico e per più di due anni preclusa ai suoi proprietari.

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1945

Alla liberazione nell’aprile 1945, una formazione aerea anglo-americana effettua due violentissimi bombardamenti che distruggono completamente la residenza e danneggiano gravemente la tenuta. Viene recuperata una residenza ridimensionata e più conforme alle esigenze della vita moderna, che nel dopo guerra continua a rappresentare un punto di incontro per la famiglia e per esponenti del mondo della cultura.

2000

L’Azienda agricola rimodernata ed attrezzata con i più sofisticati macchinari, è considerata oggi un modello all’avanguardia nella regione: i suoi vini sono noti ed apprezzati in tutta Italia ed anche all’estero, dimostrando che la famiglia Visconti di Modrone, subentrata all’antica casata dei Marescalchi, ha saputo mostrarsi a sua volta al passo con i tempi.

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2021

Oggi i Visconti di Modrone, eredi della famiglia Marescalchi, conducono con criteri moderni ma allo stesso tempo legati alla tradizione, l’attività agricola ed enologica. La meticolosa cura dei vitigni tradizionali ai quali si è affiancato da tempo il Pignoletto, il rispetto delle caratteristiche del prodotto e delle antiche tradizioni si coniugano con le più avanzate tecniche di lavorazione delle uve per ottenere un risultato di grandissima qualità e prestigio. Dalla vigna al prodotto finito in bottiglia la linea dei vini di Tizzano è completa; si passa dai bianchi frizzanti ai rossi di lungo invecchiamento di tipologie sia autoctone che internazionali. Nel XXI secolo Tizzano si propone ai suoi estimatori come una azienda non solo ricca di storia ma anche organizzata e strutturata per scriverne ancora tanta.

L'azienda

L’Azienda Agricola Tizzano si estende per 230 ettari, di cui 25 a vigneto, sulle prime colline bolognesi sovrastanti Casalecchio di Reno. Il terreno esposto a mezzogiorno ed il clima asciutto, soleggiato e ventilato delle sue colline sono elementi ottimali per la coltivazione della vite, che veniva già praticata nel 1500. Nei secoli il ruolo della viticoltura ha acquisito sempre maggior importanza all’interno dell’azienda finendo per divenire l’attività più rilevante in Tizzano dal dopo guerra ad oggi; è infatti negli anni 50 e 60 che viene realizzata una cantina di vinificazione di concezione moderna trasformando l’antico granaio aziendale ormai in disuso. La cerealicoltura non è stata però abbandonata e l’azienda produce ancora grano ed orzo di ottima qualità che i mulini locali della valle del reno trasformano sapientemente in eccellenti farine. In tempi più recenti recuperando un antico Ulivo secolare, presente nella tenuta fin dal 1700, affiancato da piante più giovani è stato prodotto l’olio di Tizzano anch’esso con note aromatiche di eccezionale pregio.

2568
Ore di sole
37
Premi vinti
10
tipi di vino
2167
Clienti soddisfatti
hv11
2019

Cabernet Sauvignon Doc 2019

Evidenzia un tipico colore rosso rubino. Dapprima vinoso, poi con caratteristici sentori erbacei, intensi e persistenti. Secco, caldo, di corpo, piacevolmente tannico ed armonico. La macerazione è gestita con l’obiettivo di estrarre i tannini più morbidi ed ottenere vini di grande struttura ed equilibrio. Grande attenzione è posta durante la vinificazione per dominare la ricchezza e l’intensità di spore delle uve Cabernet Sauvignon prodotte nei nostri vigneti.

Pignoletto Frizzante DOCG

Piacevolmente frizzante, cristallino, giallo chiaro con lievi riflessi verdolini e con profumi fruttati e delicati. Fresco, secco, strutturato, abbastanza morbido, presenta un tenue e gratificante retrogusto amarognolo. Le uve sono pigiate e diraspate.

Il mosto viene separato dalle parti solide mediante pressatura soffice e frazionata. La fase di pressatura risulta determinante per preservare le qualità di freschezza gustativa del prodotto, in particolare vengono destinate alla produzione del Pignoletto Frizzante solo le frazioni di mosto più nobili ottenute all’inizio della spremitura.

Si accosta benissimo ad antipasti tipici emiliani, carni bianche e pesce.

hv222
2019

Cabernet Sauvignon Doc 2019

Le uve, raccolte in cassette, sono pigiate e diraspate; quindi vengono sottoposte ad un trattamento di “criomacerazione”, che consiste nel mantenere il mosto a contatto con le bucce per 24 ore ad una temperatura di 2°C. Successivamente il mosto viene separato dalle parti solide mediante pressatura “soffice” e dopo la decantazione statica a freddo, viene avviato alla fermentazione alcolica a temperatura controllata di 16/18° C. Tale processo consente di ottenere una maggiore estrazione delle sostanze contenute nelle bucce e di esaltare la tipicità aromatica del vitigno.

Pignoletto Frizzante DOCG

Piacevolmente frizzante, cristallino, giallo chiaro con lievi riflessi verdolini e con profumi fruttati e delicati. Fresco, secco, strutturato, abbastanza morbido, presenta un tenue e gratificante retrogusto amarognolo. Le uve sono pigiate e diraspate.

Il mosto viene separato dalle parti solide mediante pressatura soffice e frazionata. La fase di pressatura risulta determinante per preservare le qualità di freschezza gustativa del prodotto, in particolare vengono destinate alla produzione del Pignoletto Frizzante solo le frazioni di mosto più nobili ottenute all’inizio della spremitura.

Si accosta benissimo ad antipasti tipici emiliani, carni bianche e pesce.